domenica 26 giugno 2016

Lettera di una persona semplice


Cari Studiati,
ho letto i vostri commenti al risultato ella Bressit. Io non sono studiato perché mio padre un giorno mi ha detto: “Omero doman non te ve scola, parché bisogna tirar su le panoce”, così mi sono fermato definitivamente alla seconda elementare, ma voi studiati dovreste spiegarmi perché quando il popolo vota come volete voi è maturo e democratico, mentre quando vota come non volete voi è bue e ignorante.
Comunque avete ragione voi la Bressit è stata una siagura, i 400 uomini più ricchi del mondo hanno perso 127 miliardi, i 400 milioni di uomini più poveri e ignoranti del mondo non hanno perso nulla. Bisognerebbe abolirli sti poveri, così la smetto a non rimetterci quando le borse calano.
Cordialmente vostro
Omero Ciacola

sabato 25 giugno 2016

Il dio mercato non esiste: è una bufala


L’ottimo paretiano, l’equilibrio di Nash combinati col dilemma del prigioniero dimostrano che l’iniziativa degli industriali di Parma (basta profitti a ogni costo e più impegno civile), riportatanell’articolo di Sergio Noto, ha un suo fondamento teorico in economia e smentisce la teoria dei profeti del dio mercato. Questo vuol dire che perseguire il proprio interesse personale ad ogni costo, non porta ad una società migliore e alla fine fa guadagnar meno, o perdere di più, anche al singolo.
L’ottimo paretiano è un concetto di grande importanza in economia: un Ottimo di Pareto si definisce come una situazione nella quale non sia possibile aumentare la ricchezza di una persona senza diminuire la ricchezza di un’altra. L’importanza dell’ottimo di Pareto è intuitiva: se esiste una soluzione che comporta un incremento del guadagno di qualcuno senza che nessuno subisca delle perdite, vuol dire che esistono delle risorse che non sono state utilizzate o che sono state allocate male; meglio quindi cambiare soluzione.
L’equilibrio di Nash, concetto che sta all’interno dell’ampia teoria dei giochi, rappresenta la situazione nella quale un gruppo di persone si viene a trovare se ogni componente del gruppo fa ciò che è meglio per sé, cioè mira a massimizzare il proprio profitto a prescindere dalle scelte degli avversari. L’equilibrio di Nash è la soluzione del gioco, in quanto nessuno dei giocatori ha interesse a cambiare strategia. Tuttavia, non è detto che l’equilibrio di Nash sia la soluzione migliore per tutti. Infatti, se è vero che in un equilibrio di Nash il singolo giocatore non può aumentare il proprio guadagno modificando solo la propria strategia, non è affatto detto che un gruppo di giocatori, o, al limite, tutti, non possano aumentare il proprio guadagno allontanandosi congiuntamente dall’equilibrio (cioè cooperando tra loro). È noto infatti che l’equilibrio di Nash può non essere un ottimo di Pareto.
Nel “dilemma del prigioniero” le possibili scelte per due galeotti in celle diverse e senza la possibilità di comunicare sono: parlare (accusando l’altro) o non parlare.
  1.  Se entrambi non parlano avranno una pena leggera (1 anno);
  2. Se entrambi parlano, accusandosi a vicenda, avranno una pena pesante (6 anni);
  3. Se fanno scelte diverse, quello che accusa l’altro avrà la libertà (0 anni) mentre quello che non parla avrà una pena leggermente più pesante (7 anni) che non se avessero confessato entrambi.
Se entrambi i prigionieri conoscono queste regole e non possono e/o non vogliono prendere accordi, la scelta più conveniente e che corrisponde all’equilibrio di Nash è per entrambi di parlare. Infatti se uno parla ha la possibilità di farla franca o di prendere al massimo 6 anni, se non parla corre il rischio di prendere 7 anni, ma è certo di fare un anno di galera. La soluzione del gioco è quindi che entrambi confessino, ottenendo 6 anni di carcere ciascuno. Ma l’aspetto più interessante del dilemma del prigioniero è che tutte le combinazioni diverse dall’equilibrio di Nash, sono ottimi paretiani.
La strategia dove entrambi non confessano comporta una anno di carcere ciascuno, cioè due anni di carcere complessivi; che è un ottimo paretiano. La strategia dove uno confessa e l’altro non confessa comporta la libertà per uno e sette anni di carcere per l’altro, complessivamente sette anni di carcere; anche questa è un ottimo paretiano, perché passare da questa a quella dove tacciono entrambi, significa per uno dei due peggiorare la propria situazione, passare da un anno di carcere a sette anni. Mentre la soluzione del gioco, cioè l’equilibrio di Nash è la peggiore perché comporta dodici anni di carcere complessivi.
Il dilemma del prigioniero mette in luce un concetto cardine dell’economia: l’ottimo di Pareto è razionale dal punto di vista collettivo, ma non lo è affatto dal punto di vista individuale; in sostanza, se gli N agenti di un gioco (e quindi, per estensione, di un mercato) agiscono secondo la razionalità individuale, cioè col solo fine di massimizzare il proprio profitto personale, non è detto che essi raggiungano un ottimo di Pareto. Per completezza d’informazione ricordiamo che Amartya Kumar Sen, premio Nobel per l’economia 1998, ha dimostrato matematicamente l‘impossibilità di perseguire l’efficienza ottimale, secondo Vilfredo Pareto, e insieme il liberismo economico tanto di moda oggi. Fanno bene gli industriali di Parma a collaborare per il bene della città, perchè il “dio mercato” e il suo profeta, il profitto ad ogni costo, sono una bufala, peggiorano e non migliorano la società.