lunedì 3 ottobre 2022

Le leggi fondamentali della stupidità umana

20220228 MF diagramma stupidità La famosa frase di B. Russel: “la causa principale dei problemi è che al mondo d’oggi gli stupidi sono pieni di certezze, mentre le persone intelligenti sono piene di dubbi”, impone una più appropriata definizione di stupidità. Ci soccorre un saggio umoristico di Carlo Maria Cipolla che ci introduce al concetto dinamico di stupidità regalandoci le cinque leggi della stupidità umana. La prima legge della stupidità afferma: “ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi”. Quante volte ci è capitato di mutare opinione su persone che reputavamo intelligenti e si sono manifestamente dimostrate stupide, o quante volte abbiamo incontrato uno stupido che ci ha creato disagi, se non danni. Fortunatamente per la sopravvivenza del genere umano il numero degli stupidi, per quanto sottovalutato non è infinito, per il semplice motivo che il numero degli esseri umani è finito anche se in continuo ricambio. La prima legge ci offre due spunti di riflessione: non siamo estranei e neutri rispetto alla stupidità altrui, la nostra sottovalutazione ci impedisce di valutare il degrado di una società, che è misurato dalla quantità di stupidi presenti nella società. Quando questa quantità diventa maggioranza la situazione è preoccupante e la società è attraversata da forti tensioni e rischia la decadenza.

La seconda legge fondamentale della stupidità umana afferma: “la probabilità che una persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona”. La seconda legge è la più antirazzista e imparziale delle leggi, perché afferma che Madre Natura è cieca nel distribuire la stupidità, che non dipende dalla razza (etnia), dal sesso, dalla religione ma è un imperscrutabile affare di Madre Natura. Non solo Madre Natura non è razzista ma distribuisce equamente la stupidità indipendentemente dall’educazione, dall’ambiente sociale o dai “schei”. Indicativa è una ricerca fatta in ambiente universitario: la popolazione universitaria è stata divisa in quattro categorie: bidelli, impiegati, studenti e professori. Individuata la percentuale Ψ (gr. Psi) di stupidi nella categoria “bidelli”, si constatò che in base alla prima legge la percentuale Ψ trovata era più alta di quanto ci si aspettasse. Conformemente ai luoghi comuni imperanti si pensò che fosse dovuto alla scarsa istruzione dei bidelli. Destò sorpresa quando la percentuale Ψ di stupidi negli impiegati e negli studenti obbediva anch’essa alla prima legge ed era in linea con quella dei bidelli.

Destò ancora più stupore quando la prima legge venne confermata anche nella categoria docenti. La sorpresa fu tale che si pensò di verificarla con la crema della crema del genere umano: i Premi Nobel. Il risultato confermò che nessuno sfugge all’imparzialità suprema della Natura: una frazione Ψ di premi Nobel è costituita da stupidi ed è superiore e più alta di quella attesa. Con Ψ quasi uguale in tutte le categorie. Il significato di stupido, terza, quarta e quinta legge fondamentale. Nell’uso comune con stupido s’intende persona con scarsa intelligenza, nelle varianti di cretino, imbecille, ottuso, scemo, oppure, benevolmente, tonto. Quello che ci interessa è un significato dinamico di stupido, una specie di analisi “costo-benefici” della stupidità nelle relazioni sociali. Noi entriamo in relazioni con gli altri sia incontrandoli ma anche evitandoli, i cattolici nel Confiteor domenicale chiedo perdono per parole, opere e omissioni, qualsiasi azione o non azione che facciamo può determinare un guadagno o una perdita per noi, ma anche un guadagno o una perdita per una particolare persona, o gruppo di persone, una sorta di conto corrente con guadagni e perdite individuale e collettivo. Possiamo rappresentare queste relazioni utilizzando gli assi cartesiani.

L’asse orizzontale (X) rappresenta il guadagno o la perdita che Tizio ottiene dalla sua azione, a sinistra dello zero ci sono gli effetti negativi a destra i positivi, l’asse verticale (Y) rappresenta il guadagno o la perdita che una persona, o gruppo di persone subiscono a seguito dell’azione di Tizio, nella parte superiore ci sono gli effetti positivi perla società, in quella sotto l’asse x gli effetti negativi. La rappresentazione grafica ci permette di comprendere la terza legge fondamentale: “una persona stupida è una persona che causa danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita”. La rappresentazione cartesiana individua quattro categorie di persone. Nel Quadro 1 in alto a sinistra troviamo gli Sprovveduti: sono persone che che con le loro azioni provocano danni a sé stessi, si trovano a sinistra del centro nella zona personale orizzontale negativa, ma procurano vantaggi agli altri, si trovano nella parte superiore, quella positiva per la società. Nel Quadro 2 in alto a destra troviamo gli intelligenti: procurano vantaggi a se stessi e agli altri Zona poco frequentata, il deserto dei Tartari è più affollato in questo inizio di millennio. Categoria assolutamente assente nelle Istituzioni da decenni. Nel Quadro 3 in basso a sinistra troviamo gli Stupidi: categoria alla genesi delle nostre considerazioni. Il loro comportamento determina contemporaneamente un danno a sé stessi e alla comunità. Zona affollatissima. Nel Quadro 4 in basso a destra troviamo i Banditi: procurano vantaggi a se stessi e danni agli altri, zona ad alta intensità di traffico generalmente coadiuvati dagli stupidi. Abbiamo detto che il concetto di stupidità è dinamico, ma è anche relazionale. Significa che una persona è valutata anche in base alla percezione che gli altri hanno del suo operato, ma la valutazione del comportamento di una persona è condizionata dai valori di riferimento, altrimenti detti preconcetti, che possono riguardare sia la persona sia le idee.

Il concetto di stupidità è dinamico anche in senso temporale, cioè una persona può passare con il mutare del tempo e delle situazioni da un quadrante all’altro. Un esempio storico ci aiuterà a capire. Tra le due guerre mondiali l’Europa ha assistito in alcuni casi stupidamente e in altri opportunisticamente alla parabola di tre dittatori. Per quanto riguarda il nostro è indubbio che inizialmente sia stato classificato come persona intelligente dai sostenitori e come bandito dagli avversari. Tra i sostenitori alcuni ritenevano che stesse facendo gli interessi della collettività disinteressatamente, i più disincantati accettavano la commistione pubblico-privato. Indubbiamente il suo tenore di vita era diverso e più agiato di quello di un minatore, in ogni caso i sostenitori lo collocavano tra gli intelligenti, gli avversari ritenevano che il suo operato fosse rivolto al tornaconto personale ma dannoso per il paese, quindi lo collocavano tra i banditi. L’epilogo della sua azione lo colloca tra gli stupidi, in quanto ha ottenuto un danno a sé stesso: ha perso la vita, e un danno al suo paese, che ha distrutto coinvolgendolo in una guerra rovinosa.

Di solito in questi casi si dà la colpa agli altri ma la realtà è più articolata e complessa. L’esempio ci permette di formulare la quarta legge legge fondamentale della stupidità: “Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, e in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore.” Sicuramente tra i sostenitori del “nostro” ci saranno stati tanti sprovveduti, abbastanza banditi, mentre per le categorie degli stupidi e degli intelligenti, essendo valutazioni politiche, le lascio pilatescamente alla sensibilità di ognuno. Tutti in ogni caso hanno sottovalutato gli effetti della Sua azione, con la differenza che gli sprovveduti e gli stupidi hanno mantenuto le loro convinzioni, i banditi hanno cambiato casacca. Se tralasciamo gli effetti personali del capo del ventennio e analizziamo gli effetti macro del suo operato sulla società, cioè consideriamo aritmeticamente gli effetti negativi e positivi, è indubbio che la distruzione di un paese è un evidente effetto negativo.

Questo ci porta alla quinta legge fondamentale: “La persona stupida è il tipo di persona più pericolosa che esista.” Ribadiamo che la classificazione tra, intelligenti, sprovveduti, stupidi e banditi non esprime un giudizio morale, altrimenti cadiamo nel fanatismo e/o scetticismo, ma esprime solamente la constatazione dinamica degli effetti delle azioni compiute dagli individui. Riportiamo per comodità in sequenza le cinque leggi fondamentali sulla stupidità compreso il postulato. La causa principale dei problemi è che al mondo d’oggi gli stupidi sono pieni di certezze, mentre le persone intelligenti sono piene di dubbi,

  • 1 “ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi”
  • 2 “la probabilità che una persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona”.
  • 3 “una persona stupida è una persona che causa danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita”.
  • 4 “Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, e in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore.”
  • 5 “La persona stupida è il tipo di persona più pericolosa che esista.”

Potrebbe essere divertente classificare la nostra classe dirigente in base alle 5 leggi fondamentali della stupidità umana, ma correremmo il rischio di occorgerci che a sémo in man dela poja...

...da "Siamo tutti figli di Troia