Dai
vip ai
padri
nobili, dai migranti a Cernobbio, alle recenti critiche per le
regole delle primarie. Sui cinque stelle è stato detto tutto e il
contrario di tutto. Premetto che condivido la scelta di andare a
Cernobbio, perché in politica bisogna confrontarsi con tutti.
Inoltre non condivido i malumori nei confronti delle nuove regole per
la scelta del candidato premier. Non entro nel merito delle regole,
primo, perché sono in conflitto di interessi, il primo punto mi ha
penalizzato impedendo di candidarmi, secondo, perché condivido la
regola “pro Di Maio”, una manifestazione di assoluto buon senso.
Chi
critica il cambiamento di posizione del Movimento su migranti, jus
soli, Euro o le regole “ad personam” per la scelta del candidato
premier, probabilmente non ha capito l’essenza della novità a
cinque stelle, una forza innovativa e quindi difficilmente
inquadrabile. Mi ci sono volute molte letture, esperienze personali
dentro il movimento e molto tempo per comprendere questa realtà.
Ho
individuato nel Principio di Legittimità del
Garante il principio regolatore delle scelte politiche e
strategiche dei cinque stelle, cioè della vita interna del
movimento. E’ assolutamente una perdita di tempo contestare ai
cinque stelle la mancanza del principio di legittimità
democratica come regola interna, primo perché non è l’unico
principio di legittimità, secondo perché è un principio in
decadenza sostanziale anche se in forte ascesa formale, terzo non è
previsto dall’articolo 49 della Costituzione.
I
principi di legittimità sono entità incorporee ma allo stesso tempo
sostanziali, paragonabili ai semidei della cultura pagana o agli
arcangeli della cultura cattolica, intermediari tra l’uomo e la
divinità regolano sia l’esercizio del potere sia la sua
successione. In particolare un principio di legittimità disciplina
la trasmissione del potere in modo non violento. Ai tempi di
Alessandro Magno non esistevano principi di legittimità, la sua
ascesa al potere è iniziata con una serie di omicidi familiari. Una
approfondita e dettagliata spiegazione sui principi di legittimità
lo potete trovare nel libro “Potere” di Guglielmo Ferrero, una
succinta spiegazione la potete trovare nell’e-book “El
mona sa tutto” di Omero Ciacola (che sono io).
Il
Potere è la più diseguale tra le relazioni umane, perché pone un
soggetto in una situazione di superiorità rispetto agli altri, il
principio di legittimità regola questo rapporto diseguale, si
esplica dal basso verso l’alto nel suo contenuto legittimante
(governati verso governante), dall’alto verso il basso
nell’esercizio del potere (Governante verso Governati), quindi deve
essere accettato dai governati, che lo considerano giusto in base a
comuni ideali, principi, convinzioni religiose e culturali.
I
principi di legittimità non sono giusti o sbagliati in assoluto, non
hanno omogeneità storica ne territoriale, la loro validità dipende
dal momento, dalle convinzioni politiche e dai concetti culturali
dominanti. I principi di legittimità di base sono quattro:
il
princio aristo-monarchico, elitario
il
principio ereditario
il
principio elettivo
il
principio democratico.
Esiste
anche il Principio Originario, tipico dei fondatori, ma non è un
principio di legittimità, perché non disciplina la successione al
potere da un soggetto all’altro, ma solo il suo esercizio. E’ un
principio straordinario e si applica solamente in casi eccezionali,
Romolo era capo di Roma in qualità di fondatore, Berlusconi e Grillo
in qualità di fondatori di Forza Italia e 5 Stelle. Quindi il
principio originario può essere costitutivo di potere ma non è un
principio di legittimità.
Alcuni esempi ci permetteranno di capire meglio il concetto. Il
Vaticano e la Cina, sono regolati dai principi di legittimità
aristo-elitario ed elettivo è completamente assente il principio
democratico. Nessuno si sognerebbe mai di contestare l’autorità di
Papa Francesco a governare la Chiesa perché non è stato eletto
democraticamente con il voto di tutti i preti e le suore, inoltre, la
designazione dei partecipanti al Conclave non avviene in modo
democratico, ma elitario, mentre il papa è eletto in base al
principio elettivo. Come nessuno contesta la legittimità di Xi
Jinping, anche se la sua candidatura e
proposta da un solo partito, ratificata dal
voto popolare. Questo perché i due
principi di legittimità sono considerati
giusti dalla collettività (
cattolica e cinese) e accettati,
quasi sempre, in modo sincero e convinto.
Quando manca la sincerità e la convinzione
si possono manifestare episodi di ribellione. Ma
questo è un altro discorso. La stessa
Repubblica di Venezia era regolata dai principi aristocratico,
ereditario ed elettivo. Il doge veniva eletto tra i rappresentanti
delle 400 famiglie iscritte nel Libro d’Oro della Repubblica
(principio aristocratico). La successione dei
componenti nel Libro
d’Oro avveniva
in base al principio ereditario, il Doge veniva designato in base al
principio elettivo, nessun cittadino veneziano non
iscritto nel Libro d’Oro avrebbe mai
pensato di contestare la legittimità del doge perché non elettore.
I
principi di legittimità hanno una
componente umana:
nascono, crescono, mutano
e possono anche cessare.
Ad esempio il
principio di legittimità monarchico non è più in vigore in Italia.
Lo stesso principio democratico
inizialmente era inteso in modo elitario e censitario,
successivamente sessista, e solo nel
dopoguerra è diventato universale ed egalitario, almeno formalmente.
Anche
il principio di legittimità del Garante ha avuto le fasi di nascita,
crescita e consolidamento. La sua prima manifestazione si è avuta
nell’ottobre del 2008 a Treviso, la sua formulazione si è
concretizzata con il “non statuto”, la sua prima manifestazione
concreta è del
marzo del 2010.
Il
principio di legittimità del Garante è il principio regolatore
dei rapporti interni del Movimento, perché è accettato sinceramente
e convintamente da tutti gli attivisti e
iscritti 5 Stelle. Non ha senso parlare di
giusto o ingiusto, esso rappresenta l’identità culturale, etica e
storica della comunità. Mugugni e malumori sono fisiologici e
rientrano nella normalità, ma
chi ha messo in discussione il principio è stato escluso per
salvaguardare la
comunità, oppure si è allontanato
spontaneamente.
Ma
quali sono gli elementi costitutivi del principio di legittimità del
Garante. Esso trova il suo fondamento nel Principio Originario
(Grillo e Gianroberto Casaleggio)
a cui si aggiungono
tre tipi di principi di legittimità: quello Ereditario,
quello Elettivo e
quello Elitario.
Il
principio di legittimità Ereditario si è manifestato e consolidato
con la successione di Davide Casaleggio al padre. Questa successione
è stata percepita ed accettata come giusta dal popolo a 5 stelle,
altrimenti Davide
non avrebbe nessuna legittimazione, è assolutamente fuori luogo
contestarne l’autorità da chi è esterno al movimento. Il
principio di legittimità Elettivo è quello che disciplina la scelta
dei candidati a livello comunale. Una combinazione del principio
Elettivo ed Elitario disciplina la scelta
dei candidati alle istituzioni di rappresentanza regionali
e nazionali. Attualmente, salvo
modifiche, ci sono due livelli Elitari:
quello per concorrere al parlamento, è sufficiente aver fatto parte
di una lista civica; quello per candidarsi a Premier, è necessario
essere stati almeno una volta eletti. Individuati
i candidati con il principio elitario si
ritorna al principio elettivo.
Lo stesso principio elettivo è subordinato
al principio originario del Garante. Il
cerchio si chiude.
Chiarito
il contesto dei principi che regolano
i 5 stelle, appaiono decisamente stonate
sia le critiche
di Imposimato che le provocazioni di Saviano. In questo contesto
però, si
inserisce un’anomalia al principio di legittimità del garante,
cioè il candidato premier Gianmarco Novi. In
base alle dichiarazioni
di Di Maio a Cernobbio, non
mi riferisco all’accantonamento del referendum sull’euro, cosa di
assoluto buon senso, ma alla disambiguazione della posizione sulla
moneta unica, dove
si è passati
da un’eventuale contrapposizione all’idea europeista alla sua
accettazione, prospettando una fantomatica
e fantasmagorica riforma dell’Europa.
Il candidato
premier Novi ha dichiarato, che tra i suoi obiettivi ci sono:
"riportare
in Italia la sovranità monetaria,
istituire il bilancio partecipativo statale" e i referendum "sul
modello svizzero".
La sovranità
monetaria è in distonia con la svolta di Cernobbio, approvata
dal salvatore Mario Monti.
Come
iscritto, elettore e
sostenitore della Costituzione Italiana mi
chiedo: la
“benedizione” di “quel ramo del lago di Como” è il
coronamento dell’impegno di molti attivisti? La svolta di Cernobbio
è sotto
l’egida del principio di legittimità del Garante? E’
sintomo di un cambiamento reale o di una Rivoluzione Cosmetica?
Naturalmente
Gianmarco Novi avrà il mio voto, spero che il
sostegno di un
jurassico grillino
non lo danneggi, ma, supererà la prova del Principio
di Legittimità del Garante?
“Ubi
(Di)
Maior
minor cessat”